Internet sia al servizio di chi ha pił bisogno, lo dice anche il Papa
Scritto da Daniele Damele   
domenica 01 febbraio 2009

Recentemente Papa Benedetto XVI ha lodato internet e i nuovi media. Ha detto che usando la comprensione e la solidarietà umana, la rete di internet e le nuove tecnologie informatiche rappresentano addirittura “un vero dono per l’ umanità”. Contemporaneamente il Vaticano è sbarcato su YouTube, dove sarà garantita una copertura delle principali attività del Pontefice e degli avvenimenti più rilevanti.

E’ indubbio che  l’ accessibilità di cellulari e computer, unita alla portata globale e alla capillarità di Internet, ha creato una molteplicità di vie attraverso le quali è possibile inviare, in modo istantaneo, parole ed immagini ai più lontani ed isolati angoli del mondo: è, questa, chiaramente una possibilità impensabile per le precedenti generazioni.

Molti benefici derivano da questa nuova cultura della comunicazione: le famiglie possono restare in contatto anche se divise da enormi distanze, gli studenti e i ricercatori hanno un accesso più facile e immediato ai documenti, alle fonti e alle scoperte scientifiche e possono, pertanto lavorare in equipe da luoghi diversi; inoltre la natura interattiva dei nuovi media facilita forme più dinamiche di apprendimento e di comunicazione, che contribuiscono al progresso sociale.

I vantaggi offerti dal mondo digitale devono, però, essere messi al più presto al servizio di tutti gli esseri umani e di tutte le comunità, soprattutto di chi è più bisognoso e vulnerabile. Connessione e istinto di comunicazione sono manifestazioni moderne della fondamentale e costante propensione degli esseri umani ad andare oltre se stessi per entrare in rapporto con gli altri.

Il Papa ci ha ricordato che “quando ci apriamo agli altri portiamo a compimento i nostri bisogni più profondi e diventiamo umani: amare è infatti, ciò per cui siamo stati progettati dal Creatore”.

Apprezzando le potenzialità della rete e dei nuovi media, non possiamo, però, tutti, non richiamarci alla responsabilità e al rispetto della dignità e del valore della persona umana su internet: pedo-pornografia e incitazioni all’odio, alla violenza, all’uso di sostanze dopanti o stupefacenti, la denigrazione gratuita non possono essere tollerate. Coloro che operano nel settore della produzione e della diffusione di contenuti dei nuovi media non possono non sentirsi impegnati al rispetto della dignità e del valore della persona umana. Se le nuove tecnologie devono servire al bene dei singoli e della società, quanti ne usano devono evitare la condivisione di parole e immagini degradanti per l’essere umano, ed escludere quindi ciò che alimenta l’odio e l’intolleranza svilisce la bellezza e l’intimità della sessualità umana, sfrutta i deboli e gli indifesi, specie se minorenni.