APPELLO al Ministero Sviluppo economico - Dipartimento Comunicazioni |
Scritto da Daniele Damele | |||
mercoledì 06 maggio 2009 | |||
Notizie, solo le ultime, che la dicono lunga sulla necessità di dare nuove regole alla rete. Occorre togliere l’anonimato on line e far sì che internet sia paragonato alla carta stampata (sulla quale non è possibile porre annunci per adescare minori o pubblicare foto di violenza a bambini). Non è più possibile invocare la libertà di espressione quando questa permette, ed è sotto gli occhi di tutti, il compimento di simili reati. Dietro a ogni video c’è un fatto. E’ ipocrita dire che le leggi ci sono e basta farle rispettare. Le forze dell’ordine ci provano (e a loro va un immenso grazie), ma ciò che si rende improcrastinabile è la necessità di prevenire il compimento di simili reati. Per com’è strutturata la rete, ovvero anarchicamente, ciò oggi non è possibile. L’allora ministro Gasparri attivò nel 2003 un Comitato internet e minori sulla base di un codice di autoregolamentazione. Poi si pensò di ricondurre quelle competenze in seno al Comitato Tv e minori ribattezzato “Media e minori” chiedendogli di occuparsi di tv, internet, videogiochi e telefonia, ma di fatto da anni, o meglio da Gentiloni in poi tale Comitato si occupa solo di tv. Rivolgo un accorato appello al Ministero dello Sviluppo economico – Dipartimento Comunicazioni a riprendere in mano la questione e le esperienze svolte dal sottoscritto con don Fortunato Di Noto, don Ilario Rolle e altri in merito: lo chiede l’infanzia violata e quella che dobbiamo salvare da questa tragedia. Daniele Damele |
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Ultimo aggiornamento ( domenica 17 maggio 2009 ) |