Articolo su "Il Piccolo" di Domenica 24 Gennaio 2010 |
Scritto da Daniele Damele
|
luned́ 25 gennaio 2010 |
Uso violento del web
L’’associazione Meter di don Fortunato Di Noto segnala che fra i tanti messaggi pro Haiti che dimostrano il cuore grande della stragrande maggioranza degli italiani ne è apparso uno, forse non l’unico, violento ed estremamente offensivo e da censurare. Su Facebook è apparso, infatti, un gruppo raccapricciante dal titolo: “Haiti? Crepate, luridi terremotati”. La cosa si commenta da sè e non abbisogna affatto di grandi commenti. Per completezza riferisco che in seno al gruppo vi è un invito ad adottare un bambino morto haitiano, uno slogan terribile. Chi ha vissuto o vive ancora gli effetti di devastanti terremoti, come quelli del Friuli, dell’Irpinia, dell’Abruzzo, sa perfettamente cosa significa essere vittima di tali cataclismi. Ma oggi tv, stampa, internet, radio e tutti i mezzi di comunicazione raccontano a tutto il mondo queste catastrofi e ogni persona di buon senso, che non abbia una pietra al posto del cuore, non può che rimanere attonito, non può che prendere il telefonino e inviare più volte sms solidali per queste persone così fortemente provate. Il gruppo creato da uno o più cretini, senza testa né cuore, né anima, inneggiante alla morte dei terremotati haitiani, al pari di altri gruppi analoghi inneggianti all’odio, alla discriminazione, alla violenza, offensivi pesantemente verso persone o situazioni specifiche vanno censurati senza alcun tentennamento. Vanno tolti dal web senza che alcuno ritenga che ciò non sia giusto. Le regole che dovrebbero sottostare a internet devono garantire che alla base ci sia questa massima. È quindi sciocco e strumentale criticare chi vuole regole per la rete. Queste devono giungere, e presto, invece, solo per eliminare dal web iniziative come quelle citate contro Haiti o inneggianti, come accennato, all’odio, all’istigazione alla violenza o a reati contro le persone o altro. Non si tratta di censurare nulla e nessuno, ma solo di favorire un controllo da parte di chi pone a disposizione della collettività strumenti di comunicazione liberi e democratici come internet per cancellare, appena possibile, gruppi come quello citato. Anche i gruppi contro Berlusconi o Marrazzo oppure inneggianti a chi aveva lanciato la statuetta contro il premier sono stati tolti dal face book. È quindi possibile fare ciò ed è giusto così. Un controllo preventivo potrebbe essere oltre che di fatto impossibile, foriero di censure non tollerabili. Ciò che chiedo è spazzare via dal web quanto unanimemente inaccettabile. Un gruppo che inneggia ai terremotati che devono crepare lo è senza alcun dubbio. Ma occorre anche avere la possibilità di risalire a chi utilizza anarchicamente la rete diffamando, ovvero contravvenendo la legge, al fine di poterlo assicurare alla giustizia e a una pena. Daniele Damele Udine |
|
Ultimo aggiornamento ( luned́ 25 gennaio 2010 )
|